Non è una buona notizia
Positivi al virus del Covid-19 in crescita. Non è una buona, tranquillizzante notizia, questa che, invece, impone considerazioni, comportamenti nuovi e/o rinnovati, magari una colorazione allarmante per il territorio. Un grazie, per questo, ai "toglimi tutto ma non il superfluo", a chi "I morti sono manichini", ai “è tutto un bluff”, a chi ci denuncia “catastrofisti”. E, invece, siamo ripiombati nel limbo dei viventi a rischio.
Era già accaduto nell’ultima grande guerra quando c'era una disperazione aggravata dall'impotenza. Non potevamo fare nulla per cambiare le cose che dipendevano da chi decideva dove bombardare, chi fucilare, a chi dare il pane, con chi fare i conti. Noi impotenti e, per di più, con il “Silenzio! Il nemico ti ascolta". Oggi noi, ognuno di noi, siamo seduti nella stanza dei bottoni che possiamo manipolare per dare lo stop alla guerra, ad un esercito di impensabili nemici neanche visibili ad un comune microscopio. Sta a noi decretare la fine della guerra a questo nemico senza divisa. Quel bottone è il rispetto delle regole. Quello è il bottone che spegne chi rema contro il buonsenso, chi “video bona (le raccomandazioni anti Covid) sed mala (le fake news) sequor”. Vedo, conosco queste raccomandazioni buone ma non le seguo. Spingiamolo questo bottone. E ci salveremo!
Un noto scrittore milanese ha preannunciato la propria “disubbidienza civile” al decreto di non fumare per strada. Motivazione? “le auto e le ciminiere fanno peggio… ed allora perché non anch’io. Muoia Sansone con tutti i filistei. Ovvero il paradosso della illogicità, il calpestare il diritto degli altri a non essere inquinati, infettati, condotti alla malattia, alla morte. Il fattore K è reato contro i concittadini: poche persone contagiose che infettano e contribuiscono a sovradisperdere nell’ambiente l’agente patogeno, il virus del Covid-19.
Un lavoro di qualificati ricercatori pubblicato sulla rivista scientifica “The Lancet” ha dimostrato che “le restrizioni hanno cominciato a mostrare i propri benèfici effetti nel giro di 1-2 settimane. Dopo il ritiro delle misure e il “libera infezione in liberato Stato”, le infezioni hanno impiegato lo stesso tempo per risalire, moltiplicarsi, costituire la base per sempre più infettati e più malati e morti. La combinazione di più misure di precauzione è la più efficace contro questo fattore K, contro, cioè, la dispersione nell’ambiente dei virus pronti a contagiare il più possibile di persone.
L’aumento dei positivi denuncia, senza ombra di dubbio, inosservanza delle regole e divieti. Questi sono stati lasciati alla libera interpretazione di chiunque, alla libertà presunta intelligente di ognuno. Evidentemente non basta e, per la nostra comunità. L’aumento degli infettati equivale a mancanza di maturità, di responsabilità individuali. Pochi ma, ognuno di loro, “monatto” come quelli dei Promessi sposi, indicati come “untori”, capaci di diffondere i virus ed i loro contagi. Mascherina continua e ben indossata, igiene delle mani, della persona e degli ambienti (da sanificare ed aerare sempre), distanziamento personale.
Contro il temibile tsunami del fattore K (pochi infetti che seminano virus e, man mano a crescere, contagiano molti, moltissimi, la maggior parte, quasi tutti), per il bene e la difesa dei singoli e della comunità, riscopriamo il nostro senso di responsabilità, risvegliamo la nostra coscienza civica ancor prima che religiosa del “non fare agli altri...”. L’annunzio, ben fatto, dal nostro Sindaco non sia confuso ed interpretato come se fosse un doveroso bollettino di “guerra” (tale è il clima cui il virus ci destina) ma come comunicazione seria, responsabile, preoccupata, encomiabile. Esso serva a farci recuperare “virtute e conoscenza”. Tutti. Da subito. Urge”.
Nicola Simonetti